Secondo le anticipazioni fornite
dall’agenzia France Press, l’incontro sarebbe avvenuto «in modo molto
discreto». E si può comprendere il desiderio di papa Francesco di spiegare la
posizione negativa assunta riguardo alla sua nomina in Vaticano, che non è una
mancanza di rispetto della persona ma una reazione alla chiara provocazione
lanciata dal presidente francese.
L’incontro in Vaticano, secondo
la France Presse, è stato anche confermato da una fonte vicina al dossier, ma
senza rivelarne i contenuti. Ieri sera, comunque, un portavoce dell’Eliseo ha
mantenuto ferma la posizione del presidente, affermando che Parigi «si aspetta
una risposta positiva e rapida». Le Canard Enchainé - settimanale che per primo
aveva fatto uscire nei giorni scorsi la storia del rifiuto della Santa Sede per
Stefanini – afferma invece che l’Eliseo sta già cercando un nuovo nome da
proporre.
L’aver lasciato trapelare alla
stampa la situazione di stallo tra Parigi e Vaticano sul nome di Stefanini,
aveva posto la Santa Sede in ulteriore imbarazzo; un suo cedimento avrebbe
avuto conseguenze gravi non solo per il prestigio diplomatico della Santa Sede,
ma soprattutto per il Magistero della Chiesa, dato che il gesto sarebbe stato
interpretato come uno sdoganamento dell’omosessualità come dato naturale. Da
parte dell’Eliseo si è trattato di quel «metodo per tentare di forzare la
mano», cosa che papa Francesco proprio non deve aver gradito.
Ora, se tutto verrà confermato,
ci si può aspettare dure reazioni da parte delle associazioni LGBT e dai
settori più laicisti dell’Europarlamento, che già nei giorni scorsi avevano
fatto sentire la loro voce. Ma ora è più che mai fondamentale che la Santa Sede
non ceda a ricatti. (La Nuova Bussola Quotidiana, Riccardo Cascioli,
22-04-2015 )
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