Un centinaio di zelanti cattolici californiani ha preso
una pagina del quotidiano The Chronicle per chiedere al Papa di “rimuovere” il
loro vescovo. Si tratta di monsignor Salvatore Cordileone, arcivescovo di San
Francisco, entrato in diocesi nel 2012.
Si dà il caso che il prelato sia il presidente del Comitato
di Difesa del matrimonio della Conferenza episcopale americana, e in California
è noto per il suo coraggio nel difendere l’istituto matrimoniale da ogni
ideologia che tenti di indebolirlo o mistificarlo. Ma, non solo. Recentemente
l’arcivescovo Cordileone è salito agli onori della cronaca perché ha rivisto il
contratto degli insegnanti delle scuole cattoliche, inserendo il rispetto di
alcuni punti di dottrina, cioè quelli riferiti alla morale sessuale, alla
contraccezione e all'uso delle cellule staminali. Per questo ha già subito
violenti attacchi, perfino sul New York Times.
Ora arriva questa richiesta di “rimozione” indirizzata
direttamente al Papa e che accusa il vescovo, tra l'altro, di aver favorito
sacerdoti che “ostacolano la partecipazione delle donne nella Chiesa escludendo
le ragazze dal servizio all'altare”; di avere un' agenda “monotematica” contro
le unioni tra persone dello stesso sesso; e di non ascoltare i sacerdoti
anziani della propria diocesi. “Sembra”, ha dichiarato Frank Pitre, un avvocato
firmatario, “che stia andando in una direzione che è completamente opposta a
quella di Papa Francesco e sta creando un clima di intolleranza totale”.
Nibby Brothers, un'altra firmataria, dice che monsignor
Cordileone “sta solo causando un sacco di discordia, specialmente tra i giovani
della diocesi”. A titolo di cronaca possiamo ricordare che la diocesi in
questione, quella di San Francisco, era conosciuta come una delle più liberal
degli States prima della nomina di Cordileone.
Il problema, secondo la Brothers, sarebbe proprio nel
messaggio promosso dal vescovo, una pastorale che allontanerebbe i fedeli in
quanto in disaccordo rispetto a come le pecorelle di San Francisco “conducono
la loro vita”. Quindi, secondo queste opinioni, sembra debba essere il mondo a
dettare l’agenda della Chiesa, e favorire così non lo sviluppo, ma una vera e
propria evoluzione del dogma.
Dalla diocesi è scaturito un comunicato molto chiaro che
rileva come questo annuncio a mezzo stampa sia inficiato da “un travisamento
dell'insegnamento cattolico, un travisamento della natura del contratto degli
insegnanti, e un travisamento dello spirito dell'arcivescovo”. E, conclude il
comunicato, “il più grande travisamento di tutti è che i firmatari presumono di
parlare per la Comunità cattolica di San Francisco”.
Fedele alla linea, monsignor Cordileone, che tra l’altro
è uno dei quattro membri americani per il prossimo sinodo di ottobre, è uno dei
principali promotori della prossima “March for marriage” (Marcia per il
Matrimonio) che si terrà il 25 aprile a Washington. La marcia viene promossa
dalla Conferenza episcopale a stelle e strisce, con l’intento di far sentire la
voce dei cattolici in merito ad un'importante decisione che la Suprema Corte di
Giustizia sta per prendere proprio in merito all’istituto del matrimonio. Nel
messaggio ai vescovi, firmato da Cordileone e da monsignor Malone, si fa
presente che questa decisione della Corte ha la stessa portata di quella che fu
presa nel caso Roe vs. Wade che dichiarò l’aborto un diritto. Ora la posta in
palio riguarda la necessità di preservare la definizione legale di matrimonio
come unione tra un uomo e una donna.
I cento firmatari incolpano monsignor Cordileone di avere
uno stile pastorale ed un linguaggio troppo duri su certi temi, e, per questo,
sarebbe troppo distante dallo stile inclusivo del Papa. A questo punto sarebbe
interessante capire se hanno letto l’ultimo intervento del Pontefice a
proposito dell’ideologia gender. Perché potrebbero avere qualche sorpresa.
O cristianismo não é uma coisa do passado, vivido como se olhássemos sempre para trás, para os tempos evangélicos, mas sempre novo, pois está marcado pela presença constante de Jesus Cristo, que está no meio de nós, e que é de hoje, ontem, amanhã e toda a eternidade. Na história da humanidade, encontramos “pegadas” de Deus. Este blogue procura, humildemente, mostrar alguma delas.
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segunda-feira, 20 de abril de 2015
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