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sexta-feira, 1 de janeiro de 2021

Delle cadute non ti perdere il coraggio

All'inizio di un nuovo anno, vale la pena ricordare questo consiglio che San Pio da Pietrelcina ha lasciato in una delle sue lettere:

«Per vivere costantemente in una vita devota, non vi è bisogno di altro che di prefiggerti nel tuo spirito alcune massime eccellenti e generose.

La prima che io desidero in te è questa di san Paolo: «Tutto ritorna in bene a quelli che amano Dio». E per verità, giacché Iddio può e sa cavare il bene anche dal male, per chi farà questo, se non per coloro che senza alcuna riserva si sono donati a lui? Perfino gli stessi peccati, da cui Iddio per sua bontà ci tiene lontani, dalla sua divina provvidenza sono ordinati al bene di quelli che a lui servono. Se il santo re Davide mai non avesse peccato, mai non avrebbe acquistato un’umiltà così profonda; né la Maddalena avrebbe tanto ardentemente amato Gesù, se egli non l’avesse perdonati tanti peccati, e non avrebbe Gesù potuto a lei perdonarli, se ella non li avesse commessi.

Considera, mia carissima figliuola, questo grande artificio di misericordia: converte le nostre miserie in favori, e con la vipera delle nostre iniquità fa la triaca salutifera per le anime nostre. Dimmi dunque, di grazia, che non farà egli delle nostre afflizioni, dei nostri travagli e delle persecuzioni, che ci molestano? E perciò se mai ti occorrerà di patire delle afflizioni, di qualunque specie esse siano, assicurati pure che, se ami Dio di cuore, tutto si convertirà in bene; ed ancorché tu non possa intendere da dove procede questo bene, allora più che mai sii certa che verrà senz’altro. Se Dio ti pone sopra gli occhi del fango dell’ignominia, ciò non è che per restituirti la vista più chiara e renderti agli angioli suoi ammirabile come uno spettacolo onorevole ed amabile; e se Dio ti fa cadere, come praticò con san Paolo col farlo cadere da cavallo.

Per questo, dunque, delle cadute non ti perdere di coraggio, ma rianimati a nuova confidenza ed a più profonda umiltà. Scoraggiarsi ed impazientirsi dopo la caduta nel fallo è artificio del nemico, è un cedergli le armi, è un darsi per vinti. Questo dunque non farai, poiché la grazia del Signore è sempre vigile a soccorrerti.»