Eadmero di Canterbury (1060, +1124), un monaco benedettino inglese, discepolo e biografo di Sant’Anselmo di
Canterbury ha scritto il Tractatus de Conceptione Santae Mariae,
sulla concezione di Maria Santissima, che occupa un posto di assoluto rilievo
nella storia del dogma dell’Immacolata Concezione.
L’autore sostiene il privilegio
del concepimento di Maria senza peccato originale, in forza del suo essere
predestinata dall’eternità ad essere la Madre di Gesù Cristo.
Dio poteva fare in modo che la Vergine fosse concepita in mezzo alle spine
del peccato, senza che ne subisse gli effetti, così come la castagna che è
nutrita in mezzo alle spine del suo guscio ma rimane, tuttavia, immune ad esse.
«Non poteva forse Dio conferire a un
corpo umano, che egli stesso si era preparato come suo tempio (…) di restare libero da ogni puntura di
spine, anche se fosse stato concepito in mezzo ai pungiglioni del peccato? È
chiaro che lo poteva e voleva; se lo ha voluto, lo ha fatto».
(Eadmero di Canterbury, Tractatus de Conceptione Santae Mariae )
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